TRATTATIVA FEDERMECCANICA del 21 giugno

 GLI INDUSTRIALI PRETENDONO LO SCAMBIO

CONTRATTO-FLESSIBILITA’

 LA FIOM-CGIL: INACCETTABILE.

SIAMO AL BLOCCO CONTRATTUALE.

 

Nell’incontro tenutosi il 21 giugno la Federmeccanica ha formalizzato la più volte annunciata richiesta di modificare profondamente le normative contrattuali sugli orari e sulla flessibilità.

 

La Federmeccanica ha infatti dichiarato:

La posizione assunta sul salario è immodificabile. Non ci sono altre disponibilità oltre i circa 60 euro già offerti.

L’unica possibilità per aumentare (non è stato precisato di quanto) la disponibilità delle aziende è quella di inserire nell’accordo clausole che modifichino il contratto del 1999 sui temi della flessibilità, degli orari di lavoro, degli straordinari.

La Federmeccanica ha individuato tre filoni fondamentali per le proprie richieste:

 

Ø                 una diversa modulazione degli orari rispetto alle commesse in maniera da poter agire tempestivamente rispetto alle loro variazioni. Questo attraverso la definizione di orari flessibili immediatamente esigibili senza contrattazione con le Rsu. Alle Rsu verrà data esclusivamente l’informazione, prima che l’azienda proceda a comandare i lavoratori.

Ø                 La possibilità di utilizzare fino al massimo previsto dal contratto gli straordinari produttivi al sabato, anche qui senza contrattazione con le Rsu. Nella sostanza tutto il monte ore di straordinario, e non solo i 4 sabati oggi previsti dal contratto, potrebbe essere utilizzato dalle aziende comandando i lavoratori senza accordo sindacale.

Ø                 L’omogeneizzazione delle normative contrattuali nazionali rispetto alle normative europee, in particolare per ottenere quella che è stata definita come “prestazione annua garantita”. Si chiede il superamento del concetto di orario settimanale e l’applicazione di quelle normative europee, peraltro non obbligatorie, che calcolano l’orario massimo annualmente, sulla base dell’orario settimanale massimo moltiplicato per tutte le settimane lavorative dell’anno.

 

 

La Federmeccanica ha affermato che per essa è necessario un quadro nazionale che definisca il perimetro per l’applicazione di queste regole.

Questo perché le aziende non possono diventare ostaggio della contrattazione aziendale, come avviene ogniqualvolta esse intendano utilizzare strumenti di flessibilità.

Bisogna sottrarre alla contrattazione aziendale questa materia, definendola nel contratto nazionale una volta per tutte in maniera che ogni azienda abbia le sue certezze su quando e come far lavorare i lavoratori.

Infine la Federmeccanica ha ribadito che l’alternativa a questa operazione di scambio tra il contratto e una flessibilità è semplicemente l’assenza del contratto nazionale. Per gli industriali non è possibile fare il contratto in una condizione di conflittualità e quindi la sola condizione per il rinnovo del contratto è l’accettazione della loro impostazione sulla flessibilità.

 

La Fiom, di fronte a questa impostazione ha dichiarato:

quanto viene proposto è inaccettabile, così siamo nei fatti in una situazione di blocco contrattuale. La Federmeccanica propone, nella sostanza, di aggiungere al rinnovo del biennio economico la riscrittura di interi capitoli del contratto normativo. Ed è chiaro che lo scopo fondamentale di tale riscrittura è quello di sottrarre alle Rsu e ai lavoratori il diritto alla contrattazione su orari e condizioni di lavoro. La Fiom quindi è indisponibile a percorrere questa strada e chiede alla Federmeccanica di cambiare impostazione.

 

La Fim, giudicando anch’essa negativamente la posizione della Federmeccanica, ha però chiesto tempo per poter riflettere su di essa, anche perché rispetto ai temi sollevati non c’è il mandato a trattare né da parte dell’organizzazione, né da parte dei lavoratori. In ogni caso, se si affrontano materie normative allora bisogna ricordare tutti i temi aperti, dall’apprendistato, all’applicazione della Legge  30, all’inquadramento.

 

La Uilm, ha anch’essa giudicato negativamente l’impostazione della Federmeccanica proponendo, se necessario, un ampliamento della discussione a tutte le materie normative legate alla flessibilità, dall’utilizzo degli impianti alla contrattualizzazione della Legge 30.

 

 

Conclusivamente la Federmeccanica ha ribadito la sua impostazione dichiarandosi indisponibile a qualsiasi percorso negoziale che non preveda esplicitamente nuove regole sulla flessibilità.

 

Un nuovo incontro non è stato fissato formalmente, vista la distanza registrata tra le parti, in ogni caso ci si è dati un possibile appuntamento tra il 18 e il 22 luglio.

 

Di fronte alla gravità delle posizioni assunte dagli industriali la Fiom ha chiesto alla Fim e alla Uilm di proclamare un nuovo pacchetto di ore di sciopero per i prossimi giorni.

Fim e Uilm si sono riservate di decidere dopo un incontro tra le Segreterie nazionali, che si svolgerà il 24 giugno. In quella sede, si dovrà anche decidere se e come attivare i meccanismi di consultazione previsti dall’accordo unitario che ha dato il via alla piattaforma per il biennio economico.