TARIFFA SUI RIFIUTI, L’IVA NON VA PAGATA

La Tariffa di Igiene Ambientale (Tia), istituita dalla Legge Ronchi n.22/97, sostituisce la Tassa sui rifiuti solidi urbani (Tarsu) e viene corrisposta dai cittadini all’ente erogatore del servizio per l’attività di gestione di rifiuti urbani considerata nella sua globalità e cioè:

·         raccolta, trasporto, smaltimento e recupero dei rifiuti urbani e assimilati differenziati e non differenziati;

·         pulizia stradale (spazzamento meccanico, manuale, lavaggio strade e aree pubbliche, svuotamento cestini pubblici), raccolta delle foglie e del verde urbano, raccolta rifiuti abbandonati, ecc;

·         smaltimento o recupero dei rifiuti indotti dalle attività di cui al punto precedente;

·         controllo e gestione delle operazioni sopra descritte;

·         rapporto con l'utenza (sportello clienti, call center, ecc) e costi amministrativi di riscossione, accertamento e contenzioso.

La recente sentenza della Corte Costituzionale n° 238 del 24/07/2009 e l’ordinanza della suprema Corte di cassazione ha stabilito che la TIA è in realtà da considerarsi una tassa (com’era ed è appunto la tarsu) e pertanto non è lecito applicarvi l’IVA (10%). La sentenza arriva dopo diversi pronunciamenti, anche contrastanti, che ci sono stati nel corso degli ultimi anni e mette finalmente la parola fine a questa “disputa”.

I Comuni (e le Aziende che esercitano il servizio) che hanno applicato - dalla fine degli anni 90 - in maniera illegittima la quota del 10% di Iva agli utenti, dovranno ora restituire tali cifre. Il provvedimento riguarda circa 17 milioni di Cittadini; ora si dovrà capire come e chi dovrà rimborsarli (i comuni, i gestori o l’Agenzia delle entrate) e questo dovrà essere stabilito in sede governativa.

Coma Federconsumatori Nazionale, oltre ad inviare una lettera al Governo ed al Ministero delle Finanze, in cui lo si invita a dare disposizioni affinché vi si dia applicazione consentendo il rimborso a milioni di famiglie ed a far cessare l’assoggettamento ad IVA già dalla prossima bolletta della TIA, riteniamo importante , pur avendo presente che è una materia “complessa” e che non è escluso, che per diverse implicazioni, il Governo intervenga sulla materia legiferando a seguito delle pressioni del Ministero delle Finanze, dei gestori e dei Comuni, teso a depotenziare la portata del provvedimento, che si dia applicazione alla sentenza della Suprema Corte.

Anche per questo come Federconsumatori e Spi Cgil riteniamo doveroso indicare a tutti i cittadini/utenti che attualmente pagano la TIA di presentare una specifica richiesta di blocco della trattenuta dell’IVA e la restituzione di tutte le somme trattenute in più nel corso degli ultimi anni, inviando una Raccomandata A/r utilizzando il modulo appositamente predisposto(disponibile presso tutte le sedi di Federconsumatori e della Camera del Lavoro Territoriale)

Per maggiori informazioni potete rivolgervi alla sede territoriale di Federconsumatori  (telefonando al n°0543/371170 o n°334/1178187 oppure recandovi presso le sportello in via Pelacano 6 a Forlì) oppure  presso SPI-CGIL  e Ufficio Tutele (Via Pelacano 7 Forlì) o presso le sedi delle Camere del Lavoro Territoriali.