COMUNICATO STAMPA

 

Si è concluso con la conferenza stampa di oggi il percorso di consultazione sul contratto nazionale del commercio che ha visto impegnata la FILCAMS CGIL nel mese di aprile.

La consultazione, avvenuta a seguito della firma separata del CCNL del Commercio da parte di Fisascat CISL e Uiltucs UIL, ha rappresentato per la FILCAMS un momento di confronto e di democrazia che ha portato al voto sul contratto 802 lavoratori nel territorio forlivese tramite 44 assemblee svolte nel territorio.

L’esito della consultazione avvenuta con “Voto Certificato”  è chiara. I lavoratori bocciano l’accordo firmato da Fisascat e Uiltucs con un risultato straordinario : su 802 presenti alle assemblee, 770 si sono dichiarati contrari all’accordo chiedendo la riapertura del tavolo di trattativa e soltanto 8 si sono espressi favorevolmente e 24 si sono astenuti.

I lavoratori hanno pertanto confermato che la decisione di Confcommercio e di CISL e UIL di arrivare alla firma separata del contratto del Terziario è una decisione gravissima e sbagliata che non recupera potere di acquisto e toglie diritti. In aggiunta, i lavoratori hanno criticato apertamente la scelta di Fisascat e Uiltucs che non hanno accettato la sfida democratica di una consultazione unitaria con voto certificato sul contratto nazionale, firmando il contratto  il 6 aprile senza chiedere consultare i lavoratori.

L’intesa è pertanto stata bocciata dai lavoratori per le seguenti ragioni:

1.     cancella il diritto al pagamento della malattia per i primi 3 giorni, che verranno retribuiti con un meccanismo graduale facendo perdere ai lavoratori fin dal 3° evento parte della retribuzione per arrivare al 5° evento per il quale non ci sarà pagamento.

2.     prevede la possibilità per le aziende di avviare un percorso di fuoriuscita dalla cassa pubblica per il pagamento della malattia – INPS a favore della costituzione di una cassa privata co-gestita tra cisl-uil e confcommercio,  distruggendo così nei fatti il sistema previdenziale.

3.     toglie ai nuovi assunti le 104 ore di permesso portandole a 32. Le 104 ore si recupereranno solo passati 4 anni di lavoro, aumentando così il divario tra nuovi assunti e stabilizzati, incentivando così il ricorso di contratti a termine o precari.

4.     la parte economica non recupera il potere di acquisto dei lavoratori e delle famiglie. Infatti l’aumento salariale di 86.00 lordi a regime ovvero alla fine dei 3 anni di vigenza comporta il mancato recupero del potere di acquisto per i lavoratori che si troveranno con buste paga sempre più basse.

 

 

 

5.     introduce la possibilità di effettuare deroghe peggiorative al contratto nazionale mortifica e snatura la contrattazione di secondo livello tesa fino ad oggi a migliorare le condizioni dei lavoratori.

6.     recepisce le politiche del lavoro del ministro Sacconi come arbitrato, clausola compromissoria, certificazioni che indeboliscono il lavoratore sul luogo di lavoro

 

Pertanto la Filcams del territorio forlivese come risposta all’accordo separato supportati dall’esito della consultazione chiede assieme agli altri territori la riapertura del tavolo nazionale di trattativa e parteciperà con forza allo sciopero generale indetto dalla CGIL per il 6 maggio invitando i lavoratori e le lavoratrici a lottare per i  valori e temi che riguardano le condizioni di vita, di lavoro, di libertà di tutti i lavoratori e le lavoratrici e quindi dei cittadini del nostro paese.

 

Forlì, 3 maggio 2011

 

 

FILCAMS CGIL FORLI’