COMUNICATO AI LAVORATORI
RESISTENTI AGLI ACCORDI SEPARATI
I METALMECCANICI SEPPELLISCONO CON UNA VALANGA DI NO LA RIFORMA DEL MODELLO CONTRATTUALE.
I numeri parlano da soli: quasi 130 assemblee in 115 aziende e 3299 votanti tra i metalmeccanici al referendum promosso dalla sola CGIL per chiedere ai lavoratori di esprimersi sulla riforma del modello contrattuale sottoscritta da Governo, Confindustria e CISL e UIL. Complessivamente i NO sono stati 2784 (pari all’88.13%), 375 i SI’ (pari all’11.87%), 140 schede bianche/nulle.
Nelle grandi aziende del territorio la partecipazione è stata altissima, anche più alta delle consultazioni unitarie. Alla Trasmital-Bonfiglioli hanno votato 532 lavoratori (77% degli aventi diritto) e i NO sono all’85%. 86% di NO anche alla Electrolux-Zanussi dove hanno votato in 665. 90% di NO anche alla Marcegaglia, 97% di NO alla Celli, 88% di NO alla Bartoletti Rimorchi, 84% di NO alla Mareco Luce, 93% di NO alla Dometic Wta, 95% di NO all’Anofor. Alle Officine Maraldi i NO al 100%.
Altissima l’affluenza al voto alla Croci a Bertinoro (ha votato il 96% degli aventi diritto, i NO all’80%), alla Vallicelli (ha votato l’86% degli aventi diritto, i NO al 77%) e alla Cepi (hanno votato 56 lavoratori su 67, pari all’83% degli aventi diritto e i NO sono all’84%).
I lavoratori metalmeccanici sono abituati a votare, sugli accordi e sui contratti che li riguardano, e anche in questa occasione hanno confermato che senza democrazia non c’è sindacato e che un modello autoritario di relazioni industriali si troverà davanti la resistenza di quelle lavoratrici e di quei lavoratori che nelle fabbriche producono gran parte della ricchezza del paese e che oggi, anche a causa delle scelte sbagliate del Governo, pagano il prezzo più alto della crisi.
Indietro non si torna e sabato a Roma ci sarà la grande manifestazione nazionale della CGIL. I metalmeccanici ci saranno: nel 2002 abbiamo fermato chi voleva cancellare l’Art.18 dello Statuto dei Lavoratori; oggi Governo e Confindustria vogliono sottrarre ai lavoratori il diritto costituzionale allo sciopero.
Indietro non si torna.
Sabato 4 aprile, a Roma con la FIOM e la CGIL
Forlì, 31 marzo 2009.
FIOM CGIL
Territorio di Forlì