![]() |
![]() |
![]() |
COMUNICATO STAMPA
La crisi si aggrava.
A rischio la tenuta sociale del territorio se non si garantiscono
i posti di lavoro e la continuità del reddito dei lavoratori.
I dati che provengono dalle aziende metalmeccaniche di Forlì segnalano l’aggravarsi di una crisi finanziaria ed economica che tarda ancora a passare, che sembra non aver ancora visto il picco più basso e che rischia di diventare, anche nel nostro territorio, una crisi sociale.
A Forlì sono ormai 55 le aziende dell’industria metalmeccanica in Cassa Integrazione, 75 le aziende artigiane metalmeccaniche che hanno chiesto di accedere al Fondo sostegno al reddito dell’EBER.
I lavoratori metalmeccanici coinvolti sono circa 3.500 nell’industria e quasi 500 nell’artigianato; le imprese e le istituzioni devono sapere che il sindacato dei metalmeccanici è fermamente convinto che solo salvaguardando i posti di lavoro e le condizioni di reddito delle lavoratrici e dei lavoratori si può evitare che la crisi economica produca fratture sociali irreparabili tra i lavoratori e nella società.
Per questo vanno garantiti sempre ai lavoratori in cassa integrazione gli “anticipi”, e cioè il pagamento degli importi di cassa integrazione alle normali scadenze di paga. Se le aziende non hanno le risorse finanziarie necessarie si devono attuare i protocolli firmati dalle banche locali con comuni e Provincia, rendendo più brevi i tempi di istruttoria e realmente fungibili tali prestiti.
Circa 20 aziende metalmeccaniche stanno chiedendo in questi giorni ulteriori forme di accesso al credito proprio per pagare la cassa integrazione anticipata ai lavoratori. Ci auguriamo che non ci siano problemi o l’iniziativa dei lavoratori metalmeccanici sarà immediata e determinata.
Nell’artigianato poi la crisi fa sentire i suoi effetti più pesanti, ma le difficoltà delle aziende non possono essere scaricate sui lavoratori. L’Accordo firmato l’8 maggio 2009 in Regione anche dalle Associazioni Artigiane deve essere applicato, difendendo i posti di lavoro nelle imprese artigiane attraverso l’utilizzo degli ammortizzatori sociali in deroga proprio previsti in quell’accordo. Licenziamenti e riduzioni del personale (nell’artigianato come nell’industria) non sono accettabili anche perché sarebbero in violazione dell’Accordo regionale. FIM FIOM UILM chiederanno che vengano messe in campo tutte le possibilità che la normativa vigente permette per salvare ogni singolo posto di lavoro ( Cassa Integrazione Ordinaria fino ad esaurimento, Cassa Integrazione Straordinaria, Accordi di Solidarietà ecc), respingeranno e impugneranno i licenziamenti in tutte le sedi opportune, e anche attraverso iniziative diffuse nel territorio, perché i lavoratori devono sapere che non sono soli.
I metalmeccanici sono quelle lavoratrici e quei lavoratori che, nel nostro territorio e nel nostro paese, rappresentano la base produttiva ed economica della società.
Dalla difesa dei posti di lavoro, della continuità dei redditi e delle condizioni di lavoro dipende la tenuta della coesione sociale a Forlì e nel territorio.
E’ bene che tutti lo sappiano.
Forlì, 26 maggio 2009
i segretari FIM FIOM UILM
territorio di Forlì
Claudio Valentini, Michele Bulgarelli, Enrico Imolesi