DOCUMENTO BONFIGLIOLI RIDUTTORI

 

Il confronto aperto con la Direzione Aziendale di Bonfiglioli Riduttori sul Piano Industriale illustrato per la prima volta nel luglio scorso, non può essere considerato concluso.

Ai diversi quesiti e alle diverse obbiezioni che abbiamo avanzato come Coordinamento Sindacale di Gruppo, sono infatti venute, dalla Direzione aziendale,  a volte risposte parziali, a volte nessuna risposta, a volte dichiarazioni di disponibilità tutte da verificare.

Tutto ciò in una situazione di mercato e di ordini ampiamente inferiore all’attuale capacità produttiva.

La priorità assoluta quindi è ricercare e ottenere un accordo che, mentre prosegue il confronto e sollecita nuove risposte sulle politiche di innovazione dei prodotti, definisca un quadro di riferimento certo per quanto riguarda (1) la metodologia da utilizzare nei processi di riorganizzazione (2) i livelli occupazionali e la difesa del reddito.

E’ fuori da ogni dubbio che l’asse centrale del Piano è rappresentato dalla scelta di riorganizzare  le attività produttive tra gli stabilimenti  e dentro agli stabilimenti assumendo il modello della “produzione snella” come riferimento.

Ciò implica cambiamenti che, per quanto ci riguarda, devono vedere vincoli riguardo a:

-   Produzioni delocalizzate in  BSK, in India, in Vietnam  e nelle filiere estere.

-         Distribuzione delle attività tra i vari stabilimenti di ciascuna delle due divisioni.

-         Contrattualizzazione e censimento delle attività reinternalizzate e/o appaltate all’interno degli stabilimenti.

Accanto a ciò occorre definire un vero e proprio accordo quadro relativo alle regole delle relazioni sindacali da attivare sui processi di modellazione della “produzione snella”. Un accordo comprensivo dei riflessi sul piano logistico, sul piano organizzativo e sul piano delle attività formative che va richiesto e definito.

Intorno invece ai vincoli relativi ai livelli occupazionali questi appaiono i riferimenti obbligatori e necessari:

a)                definizione dell’area temporale di riferimento della discussione che si sta svolgendo 2009-2012.

Impegno dell'azienda, entro tali limiti temporali, a utilizzare gli ammortizzatori nella loro naturale successione (CIG Ordinaria, contratto di solidarietà e CIG Straordinaria) oltrechè a non operare in termini unilaterali.

b)                Concretizzazione dell’impegno al completamento dell’orario per i lavoratori assunti a t.p. (32 ore).

c)                Prosecuzione, anche a fronte di ammortizzatori sociali straordinari, dell'uso  ordinario nella loro gestione tramite: 1) vincolo più preciso ed esigibile sulla rotazione sia tra gli operai che tra gli impiegati. 2) Conferma dell’anticipazione dei trattamenti, della loro integrazione, della maturazione dei ratei indiretti.

d)                Disponibilità a prevedere la possibilità di altri interventi fondati  sul criterio della volontarietà incentivata, per coloro che maturano i requisiti per accedere al pensionamento e/o che lo richiedono, fissandone la quantità massima e l’arco di tempo a disposizione.

In una tale struttura di accordo, devono ovviamente essere previsti specifici momenti di confronto  preventivo tra le parti, di verifica congiunta sull’andamento del mercato e sulla realizzazione della riorganizzazione.

Bologna 16/11/09

 

Coordinamento delle RSU del Gruppo Bonfiglioli - FIM FIOM UILM