LETTERA APERTA ALLE ASSOCIAZIONI DEI PROPRIETARI
La crisi economica importata dal nostro Paese sta creando gravi difficoltà in tutti i settori, da quello produttivo, alla commercializzazione, ai servizi, con conseguenti massicci ricorsi a cassa integrazione e licenziamenti. La conseguenza evidente è la riduzione dei redditi disponibili dei cittadini, con un forte impoverimento di una larga fascia della popolazione, che tende ad ampliarsi, provocando una contrazione dei consumi.
Queste difficoltà colpiscono con maggiore virulenza i lavoratori dipendenti e i pensionati con redditi modesti. Tra questi, i soggetti più deboli risultano le famiglie in affitto, che nel nostro paese sono quasi 6 milioni. I redditi degli inquilini sono particolarmente bassi: oltre il 66% di essi è inferiore ai 20 mila euro annui.
Nel settore delle locazioni, la distanza tra i valori richiesti dal mercato e la disponibilità economica degli inquilini, aggiunta alla crisi generale, sta portando ad un preoccupante e progressivo aumento dei soggetti che non sono più in grado di far fronte al pagamento dei canoni, con la conseguente crescita esponenziale degli sfratti per morosità.
A fronte delle difficoltà e dell’impoverimento del Paese, il Governo ha varato misure anticrisi, parziali ed insufficienti, con il D.L. 185/2008. Riguardo al settore abitativo è presente il solo intervento sui mutui. Pur condividendo l’intervento verso quei cittadini che non riescono più a far fronte all’aumento della rata del mutuo, l’esclusione da interventi economici da parte del Governo di uno dei segmenti oggi maggiormente in difficoltà, quello delle famiglie in affitto, risulta incomprensibile. Appare come una vera e propria discriminazione quella di non considerare necessaria anche la salvaguardia delle condizioni di vita di milioni di italiani che vivono in affitto.
Agli Enti Locali, negli incontri sindacali sui bilanci, viene richiesta l’istituzione di un fondo per aiutare le famiglie dei lavoratori che non riescono più a pagare l’affitto a seguito della perdita del posto di lavoro.
Inoltre appare sicuramente utile, oltre che economicamente sostenibile in una fase congiunturale in cui i valori immobiliari sono in diminuzione, evitare di aggravare ulteriormente i bilanci delle famiglie, sospendendo ogni automatismo di crescita degli affitti.
Pertanto chiediamo alle Associazioni dei proprietari, se condividono queste nostre preoccupazioni, di invitare i propri iscritti a soprassedere all’applicazione degli aumenti Istat per l’anno in corso.
Forlì 30/01/2009
Sunia – Sicet – Uniat
Forlì - Cesena